In un’epoca in cui la morale e l’ipocrisia sociale tessono il velo della rispettabilità, emerge la figura di Tullio Hermil, un uomo che cammina sul doppio filo della passione e del tormento. “L’innocente” di Gabriele D’Annunzio ci trasporta in un vortice di emozioni crude e riflessioni profonde, dove l’amore e la colpa si intrecciano in una danza fatale. La narrazione si apre con Tullio, il protagonista, che si trova a confrontarsi con i demoni della propria coscienza, in un viaggio che lo condurrà a scandagliare i recessi più oscuri dell’animo umano. Attraverso una prosa lirica e potente, D’Annunzio ci invita a esplorare le fragilità e le contraddizioni della natura umana, in un romanzo che sfida le convenzioni e ci pone di fronte alla domanda più inquietante: quanto siamo davvero innocenti?